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martedì 27 marzo 2012

Riciclaggio: la tecnica della frammentazione

Il denaro di provenienza illecita è riciclato attraverso varie modalità più o meno avanzate e più o meno conosciute, ma tutte finalizzate ad interrompere la tracciabilità tra l'origine e la destinazione dei fondi.
Una delle modalità di riciclaggio più frequenti da osservare utilizza la tecnica della "frammentazione".
La "frammentazione del denaro sporco", lo dice il termine, si realizza tramite la dispersione, la suddivisione, la disgregazione dell'importo originato dal fatto illecito in più canali di drenaggio che lo portano ad ambiti economico-finanziari apparentemente leciti.
L'obiettivo è sempre lo stesso. Cioè quello di rendere difficile la riconducibilità degli investimenti finali all'origine (illecita) dei fondi.


Si è potuto osservare come un'organizzazione criminale che aveva accumulato un fondo pari a 100 € (per fare un esempio) grazie ai proventi derivanti dal traffico degli stupefacenti, lo abbia frammentato investendolo nel modo seguente:
€ 10 in immobili,  
€ 15 in titoli di Stato, 
€ 10 in polizze assicurative, 
€ 5 in disponibilità liquide depositate su vari c/c bancari accesi presso alcuni istituti di credito, 
€ 10 in prodotti finanziari derivati, 
€ 5 in metalli preziosi e opere d'arte, 
€ 15 in pacchetti azionari di varie aziende,
€ 5 in attività commerciali al minuto,
€ 10 in operazioni di pronti contro termine,
€ 15 in altra attività illecita: l'usura.

A queste tecniche di frammentazione si risponde con opportune tecniche di indagine mirate a ricostruire i canali del flusso illecito...


giovedì 15 marzo 2012

Legge 12/12 in materia di crimine informatico

La Legge 12/2012, entrata in vigore pochi giorni fa, introduce la possibilità per gli Organi Giudiziari di confiscare la strumentazione informatica utilizzata dal cybercrime al fine di riutilizzarla per le indagini.
La logica della legge è piuttosto chiara: ed è quella di garantire anche agli organi inquirenti l'utilizzo di mezzi altamente sofisticati quali quelli utilizzati oggigiorno dai criminali informatici.
L'evoluzione tecnologica ha, fin'ora, avvantaggiato questa categoria di criminali, i quali, disponendo di ampie risorse economiche, riescono ad assicurare un elevato livello tecnologico ai propri apparati hardware e software.
I problemi riscontrati nelle indagini di natura informatica non sono legati solamente, per fare un esempio qualsiasi, alla velocità con cui sono effettuate le analisi dei file sequestrati, ma riguardano tematiche che spaziano dalla decriptazione delle trasmissioni dei dati, all'analisi delle tracce lasciate dalle conversazioni effettuate mediante skype, twitter o altri social network, dalla definizione dei profili degli utilizzatori dei dispositivi elettronici, all'apertura di file protetti da password o al recupero dei file cancellati.
A mio avviso, ma dovrebbe essere normale pensarlo (!), i mezzi a disposizione della Giustizia devono essere più avanzati rispetto a quelli utilizzati dal crimine.
Se tuttavia, per cause che sarebbe decisamente complesso qui sintetizzare, gli organi inquirenti non riuscissero ad aggiornarsi con la necessaria celerità... bé allora, la via migliore potrebbe essere proprio quella indicata dalla Legge 12/12.
Nei prossimi anni sarà possibile giudicarne la validità.

Per il momento segnalo il commento sulla Legge in oggetto pubblicato sull'edizione on-line de Il Sole 24 Ore (Diritto24) dall'Ing. Maurizio Bedarida (consulente informatico).
Commento che si può leggere al seguente indirizzo:
http://www.diritto24.ilsole24ore.com/avvocatoAffari/professioneLegale/2012/03/legge-n122012-e-contrasto-ai-fenomeni-di-criminalita-informatica.html

lunedì 12 marzo 2012

4.000 accessi

Siamo alla vigilia dei 4.000 accessi (in questo momento siamo a 3.992).
Tutto ciò che sta accadendo è decisamente superiore ad ogni mia attesa.
E pensare che l'idea di creare un blog su questo argomento è dovuta solamente al riconoscimento che devo al mio maestro.
Purtroppo Christian è mancato improvvisamente nell'estate 2011.

giovedì 1 marzo 2012

Il manager con la piuma di fagiano (vite da forensic accountant)

A volte un comportamento insolito o stravagante, per non dire violento, può essere sintomo di una frode in atto.

Intendiamoci però, al giorno d'oggi in ufficio se ne vedono davvero di tutti i colori e la famosissima sitcom Camera Caffè è riuscita a rappresentarlo molto bene!
Pertanto le regole puramente empiriche potrebbero non essere molto significative.

A tal proposito ho ancora molto vivo il ricordo di un'attività di fraud auditing che svolsi agli albori della mia carriera.
Si trattava di una filiale italiana appartenente ad un gruppo tedesco operante nel mercato dell'elettronica di consumo.
Ebbene questa piccola realtà italiana, costituita da poco più di 30 dipendenti, era totalmente in balia di un amministratore iracondo, eccentrico e... ladro.

La situazione di particolare gravità venne a galla grazie al numero verde anti-frode istituito dalla casa madre, ma mai reclamizzato nella filiale italiana (sic!), al quale giunse una segnalazione anonima.
La fonte descrisse di come nel corso di una riunione, alla domanda su che sorte avessero avuto le forniture di vini pregiati destinati ad omaggiare la migliore clientela, l'amministratore, in uno dei suoi frequentissimi scatti d'ira, avesse scagliato verso il suo interlocutore un mug, con tutto il suo contenuto (caffè e latte, per la precisione).

Successivamente la casa madre ricevette ulteriori segnalazioni; delle vere e proprie richieste d'aiuto, nonché prove documentali a dimostrazione di varie ruberie, truffe e alterazioni contabili.
Pertanto si decise di intervenire inviando un ispettore.
Ebbene, il povero ispettore il giorno dopo il suo arrivo presso gli uffici italiani si vide "accompagnare" alla porta dal corpulento amministratore (un omone baffuto di 140 kg per 2 metri di altezza).

Il fatto provocò l'intervento diretto del potentissimo Socio Fondatore e Presidente Operativo Globale della multinazionale, non foss'altro perché il giovane ispettore preso a calci, era... suo nipote!

Sì organizzò dunque un blitz.
Il "commando", alle dirette dipendenze del Presidente Globale appositamente arrivato da Berlino, era composto da un avvocato giuslavorista, da due fraud auditor (il sottoscritto e un collega), dall'ispettore malmenato e da... una guardia del corpo!

Ebbene sì! Il truce amministratore si vantava si possedere una collezione di armi da caccia, frustini e altri mezzi di offesa di foggia medioevale, tutti esposti in bella mostra nel proprio ufficio.

Alle ore 10.30 di un nebbioso martedì di dicembre, si presentò presso la portineria dell'azienda il Presidente Globale chiedendo di incontrare l'amministratore, il quale, mostrando sorpresa per la visita inaspettata, lo fece subito accompagnare in sala riunioni.
Dopodiché chiese alla segretaria di portare... il mug con caffè e latte.

Alle ore 10.45 fece irruzione il resto del "commando"!
Ognuno di noi aveva un ruolo.
L'avvocato, insieme al Presidente Globale, provvide all'immediata sospensione dell'amministratore dalle attività lavorative, noi fraud auditor iniziammo a fotografare e a catalogare tutta la documentazione e gli oggetti contenuti negli uffici, a sigillare gli armadi e i cassetti, a conservare il contenuto dei cestini dei rifiuti e a verbalizzare le prime testimonianze dei dipendenti sui fatti accaduti, la guardia del corpo si occupò invece di mettere in sicurezza le varie armi disseminate nei locali societari, l'ispettore, ancora piuttosto impaurito, fu mandato dallo zio ad ispezione l'automobile di rappresentanza data in uso all'amministratore e parcheggiata nel piazzale antistante l'azienda.

Alle 13.30 l'amministratore lasciò i locali aziendali e con un taxi si diresse verso casa. Aveva con sé due grossi scatoloni contenenti gli oggetti di sua proprietà. Oggetti, beninteso, fotografati, catalogati e fatti dichiarare formalmente "come propri" all'amministratore.

Seguì, nel pomeriggio, la riunione generale con i dipendenti.
Alcuni erano ancora molto scossi, altri increduli e altri finalmente sereni. Tutti però quel giorno ebbero la percezione che il passato... era veramente passato!

Ci accolsero come se fossimo stati l'Esercito della Salvezza.

Seguirono due settimane di intenso lavoro. Dovemmo ricostruire a tempo di record i fatti fraudolenti più eclatanti, calcolando i danni arrecati all'azienda e inventariando i molti beni aziendali sottratti illecitamente dall'amministratore, il tutto attraverso l'analisi approfondita della documentazione amministrativa, contabile e bancaria.

Il Presidente Globale decise di nominare il nipote come nuovo amministratore pro-tempore della sede italiana e di riconoscere un aumento di stipendio a tutti i dipendenti a titolo di risarcimento per ciò che avevano subìto.
Mentre per l'amministratore disonesto la sorte fu decisa in base all'esito delle attività di fraud auditing: licenziamento per giusta causa e denuncia all'Autorità giudiziaria.

Osservo, per concludere, che i primi sospetti di frode in capo all'amministratore, cominciarono ad emergere non tanto per il suo comportamento violento (materia più di competenza sindacale) o eccentrico (usava presentarsi in azienda, da buon patriota tedesco, indossando il "ledertracht", cioè l'abito tradizionale dell'Alta Baviera, con tanto di copricapo accessoriato con una lunga e vigorosa piuma di fagiano) ma perché, al suo arrivo, fece insonorizzare il proprio ufficio e periodicamente usava commissionare approfondite bonifiche elettroniche al fine di individuare eventuali apparati di spionaggio...

s.m. 
(forensic accountant)